ANNI 1930-36
La vita di Fermi trascorse tranquillamente e felicemente fin verso alla fine del 1936.
Nell'estate del 1930 effettuò un primo breve viaggio negli Stati Uniti per una serie di conferenze presso l'Università del Michigan ad Ann Arbor.
Dal matrimonio con Laura Capon ebbe due figli. Nella nacque il 31 dicembre 1931 e Giulio il 16 febbraio 1936.
Conduceva una vita modesta e dedita alla famiglia, agli amici e alla fisica. Non rivelò mai alcun interesse per la politica, anche perché fino al '36 il regime fascista non aveva mai disturbato il suo lavoro di ricerca all'Istituto di Fisica. Egli non accettava di essere coinvolto in argomenti controversi che non fossero concreti e che non potessero avere una soluzione accettabile con una buona approssimazione.
La sua grande genialità si manifestava nella fisica; al di fuori di essa era una persona assolutamente normale. Era poco incline alle cerimonie, non aveva passioni musicali ed aveva una certa cautela nello spendere. I soldi gli servivano per poter realizzare il suo lavoro scientifico con tranquillità, non per condurre una vita lussuosa.
Amava molto l'attività sportiva, in particolare il tennis e la montagna.
Egli non era un promotore di grandi imprese, ma ispirava grande entusiasmo in chiunque lavorasse con lui su argomenti scientifici.
Nel '34 iniziò il lavoro sulla radioattività indotta da neutroni dopo la scoperta fatta dai coniugi Joliot e Curie della radioattività indotta da particelle alfa. Queste ultime però, essendo cariche, erano meno adatte risentendo in modo marcato le forze repulsive coulombiane dei nuclei, specialmente quelli con numero atomico maggiore.
Nell'estate del '34 Fermi si recò in Brasile e in altri Stati dell'America del Sud per una serie di conferenze. Il suo lavoro proseguì alacremente fino al '35, quando il gruppo di fisici raccolti attorno a lui iniziò a disperdersi. Segrè ottenne una cattedra a Palermo, Pontecorvo si spostò a Parigi dai Joiliot-Curie, Rasetti si trasferì per un anno alla Columbia University per studiare le nuove macchine acceleratrici.
A Roma restarono solo Fermi e Amaldi, che continuarono a lavorare alacremente.
Consapevole dell'arretratezza delle istituzioni di ricerca italiane rispetto al panorama internazionale, Fermi tentò più volte, rivolgendosi prima al Ministero e poi al C.N.R., di convincere le autorità a realizzare un Istituto Nazionale per la ricerca in Fisica fondamentale, in modo da dotare l'Italia di una struttura in grado di competere con i grandi laboratori degli altri paesi, come il Cavendish Laboratory in Gran Bretagna o il Berkeley Radiation Laboratory in California. Nel 1930 Fermi si rivolse direttamente a Mussolini, presentandogli una proposta al riguardo. Il suo sforzo di far competere l'Italia con le principali nazioni mondiali non troverà sbocchi.
Questa sarà una delle cause che determineranno l'emigrazione di Fermi negli Stati Uniti.
[approfondimento]
In Germania è in pieno sviluppo la politica di persecuzione degli oppositori e delle minoranze etniche e l'espansionismo di Hitler fa pesare sull'Europa la prospettiva di un conflitto generale, mentre l'Italia, con aspirazioni colonialiste, si sta preparando alla guerra d'Etiopia e viene perciò isolata dalla Società delle Nazioni con le sanzioni.