ANNI 1936-38
A partire dal 1935 il gruppo comincia a disperdersi, poiché i vari componenti ottengono incarichi o cattedre presso altre Università. Presso l'Università di Berkeley entra in funzione il primo ciclotrone progettato da Lawrence che è in grado di produrre fasci di neutroni di intensità irraggiungibili per il gruppo di Fermi. Amaldi e Fermi restano così soli a lavorare sui neutroni lenti anche se con grande alacrità.
L'Italia, con aspirazioni colonialiste, si sta preparando alla guerra d'Etiopia e viene perciò isolata dalla Società delle Nazioni.
Nel giro di pochi mesi, tra la fine del '35 e l'inizio del '36, Fermi e Amaldi pubblicano una serie di lavori su "La Ricerca Scientifica" che culminano con un ampio articolo inviato a "Physical Review"
nel quale si illustrano una serie di risultati conclusivi dello studio
sistematico sull'assorbimento e la diffusione di neutroni lenti.
Fermi introduce alcune modalità descrittive che semplificano
notevolmente il problema della diffusione dei neutroni e affronta
l'aspetto individuato delle risonanze, cioè il forte assorbimento, da
parte di molti elementi, di neutroni la cui energia cinetica cade in
alcune bande di energia caratteristiche del nucleo bersaglio.
Tale scoperta porta poi Bohr all'introduzione della teoria del nucleo composto per la descrizione teorica delle reazioni nucleari.
Nel gennaio del 1937 Fermi rimane privo del sostegno politico e scientifico di Corbino, che muore all'improvviso di polmonite. Il suo successore non mostra la stessa attenzione verso il lavoro di Fermi. A questo si aggiunga il mutato quadro politico italiano ed internazionale.
Fermi si impegna per far sì che l'Istituto di Fisica abbia i mezzi per continuare a svolgere un ruolo di primo piano nella fisica nucleare.
Nel corso di una sua visita a Ernest Lawrence nell'estate del 1937 Fermi esamina concretamente la possibilità di realizzare in Italia un ciclotrone "economico". Ma nel luglio 1937 muore improvvisamente Guglielmo Marconi, che nella sua veste di presidente del CNR e dell'Accademia d'Italia era stato un valido sostenitore del gruppo.
E' evidente ormai che la più importante istituzione scientifica italiana non è in grado di mettere a disposizione di Fermi e dei suoi collaboratori i mezzi necessari per proseguire ricerche che possano competere con quelle portate ormai avanti nei laboratori più avanzati.
Nel frattempo la situazione politica sta precipitando. Nell'anno 1938 vengono promulgate le leggi razziali: comincia l'espulsione degli ebrei da tutti gli impieghi statali, dalle università e dalle accademie, oltre all'esclusione degli allievi ebrei dalle scuole pubbliche. [approfondimento]
La moglie di Fermi, Laura Capon è ebrea e all'inizio di settembre i coniugi Fermi decidono di emigrare. Il 10 novembre Fermi riceve l'annuncio ufficiale del conferimento del premio Nobel e decide di proseguire direttamente per gli Stati Uniti dopo il soggiorno a Stoccolma per la cerimonia di conferimento del premio.
Nel corso dei suoi precedenti soggiorni negli Stati Uniti Fermi
aveva maturato una profonda simpatia per quel Paese, come ricorda Emilio Segrè:
"Lo attiravano i laboratori attrezzati, gli abbondanti mezzi di
ricerca, l'entusiasmo che sentiva nella nuova generazione di fisici" e
prosegue sottolineando come la decisione di emigrare fosse "più
l'esecuzione di un piano a lungo meditato che una decisione improvvisa
determinata dalle circostanze".
Il 10 dicembre Fermi riceve a Stoccolma il premio Nobel per la fisica: "Per
aver dimostrato l'esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti
dall'irradiazione mediante neutroni e per la scoperta, legata alla
precedente, delle reazioni nucleari provocate da neutroni lenti".
Ma nel frattempo una incredibile catena di avvenimenti si era messa in moto: Otto Hahn, un valente radiochimico, e Fritz Strassmann, esperto di analisi chimiche, avevano individuato la presenza di bario radioattivo negli elementi prodotti dal bombardamento con neutroni e il 22 dicembre 1938 inviano un articolo alla rivista "Naturwissenschaften" in cui annunciano la scoperta. Nelle bozze della "Nobel Lecture", Artificial radioactivity produced by neutron bombardment pubblicate nel 1939, Fermi aggiungerà una nota menzionando la scoperta: "É necessario riesaminare tutti i problemi relativi agli elementi transuranici, considerando che molti di loro potrebbero rivelarsi i prodotti della fissione dell'Uranio".