Szilard

PETIZIONE AL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

17 luglio 1945

 

(Stilata da Leo Szilard e firmata da 68 membri del Metallurgical Laboratory di Chicago)

Scoperte di cui la popolazione degli Stati Uniti non è consapevole possono influenzare il welfare di questa nazione nel prossimo futuro. La liberazione dell'energia atomica che è stata ottenuta pone bombe atomiche nelle mani dell'Esercito. Pone nelle vostre mani, come Comandante in Capo, la fatale decisione se autorizzarne o meno l'uso nell'attuale fase della guerra contro il Giappone.

Noi, gli scienziati sottoscrittori, abbiamo lavorato nel campo dell'energia atomica. Fino a poco tempo fa abbiamo temuto che gli Stati Uniti potessero essere attaccati per mezzo di bombe atomiche durante questa guerra e che la sola difesa potesse consistere in un contrattacco dello stesso tipo. Oggi, con la sconfitta della Germania, questo pericolo è evitato e e siamo spinti a dire quanto segue:

La guerra deve essere portata rapidamente a una conclusione vittoriosa e attacchi con bombe atomiche possono ben essere un efficace metodo di battaglia. Noi crediamo, tuttavia, che tali attacchi sul Giappone non siano giustificati, almeno non fino al termine che sarà imposto dopo che sarà resa pubblica in dettaglio la potenza operativa contro il Giappone e allo stesso non venga offerta una possibilità di resa.

e così, un annuncio pubblico assicurerà ai giapponesi di poter guardare in avanti alla vita dedicandosi nelle loro città a scopi pacifici e se lo stesso Giappone rifiuterà ancora di arrendersi, la nostra azione potrebbe allora, in certe circostanze, essere nuovamente spinta a riconsiderare l'uso della bomba atomica. Un tale passo, pertanto, non dovrebbe essere compiuto senza considerare seriamente le responsabilità morali connesse.

Lo sviluppo dell'energia atomica offrirà alle nazioni nuovi mezzi di distruzione. Le bombe atomiche a nostra disposizione rappresentano solo il primo passo in questa direzione, e non vi è quasi limite alla potenza distruttiva che sarà disponibile nel corso dello sviluppo futuro. Pertanto una nazione che introduce il precedente dell'uso di queste forze di natura recentemente liberate per scopi distruttivi può portare il peso della responsabilità di aprire la porta a un'era di devastazione su una scala inimmaginabile.

Se dopo la guerra si consentirà una situazione in cui sia possibile che potenze rivali nel mondo possano sviluppare un possesso incontrollato della potenza di questi nuovi mezzi di distruzione, le città degli Stati Uniti così come le città di altre nazioni saranno continuamente sotto il pericolo di improvvisa annichilazione. Tutte le risorse degli Stati Uniti, morali e materiali, possono essere mobilitate per prevenire l'avvento di una tale situazione mondiale. La sua prevenzione è attualmente la solenne responsabilità degli Stati Uniti, separata in virtù della sua posizione dominante nel campo dell'energia atomica.

La forza materiale aggiuntiva che questo ruolo guida dà agli Stati Uniti comporta un obbligo di moderazione e se noi violeremo tale obbligo la nostra posizione morale sarà indebolita agli occhi del mondo e ai nostri stessi occhi. Sarà allora più difficile per noi tenere fede alla nostra responsabilità di portare forze di distruzione incontrollate sotto controllo.

Alla luce di quanto espresso in precedenza, noi, i sottoscrittori, con pieno rispetto chiediamo:
primo, che eserciti il suo potere di comandante in capo per decretare che gli Stati Uniti non facciano ricorso all'uso di bombe atomiche in questa guerra, a meno che i termini [della resa] fossero stati resi noti e che il Giappone, conoscendoli, avesse rifiutato dì arrendersi;
secondo, che in una tale evenienza la questione se usare o meno le bombe atomiche venga da lei decisa alla luce della considerazione presentata in questa petizione come pure di tutte le altre responsabilità morali che essa implica.

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    • Leo Szilard

    • Documento di identità di Szilard come docente presso l'Università di Berlino

    • Szilard testimonia di fronte al Congresso nel dopoguerra (Archivi Segre)