Approfondimenti: congressi Solvay
Primo Congresso Solvay del 1911
Promotore di quegli eventi, il primo dei quali tenutosi nel 1911 a Bruxelles e che hanno scandito la storia della fisica fino agli anni Trenta, è una singolare figura di capitano d'industria.
Un uomo che si è fatto da sé, un autodidatta di genio che nel giro di una ventina d'anni ha accumulato una fortuna producendo soda a basso costo a partire dall'acqua di mare, l'ammoniaca e l'acido carbonico con un processo di sua invenzione.
Dì convinzioni politiche liberali, animato da una "intima e profonda tensione verso la conoscenza" dell'uomo e della natura e da una cieca fiducia nel progresso scientifico, Solvay intravedeva nella scienza la "base positiva bio-psichica e energetico-produttivistica per l'evoluzione sociale".
Per quanto fantasiose, le sue teorie psico-energetiche si tradussero in una serie di innovazioni e di miglioramenti delle condizioni dì vita degli operai delle sue fabbriche, dai contributi per le malattie ai periodi di ferie pagate.
Nel nuovo cammino intrapreso dalla scienza egli vedeva tre direzioni, tre problemi che ai suoi occhi assommavano a uno solo. Il primo riguardava "la costituzione della materia nel tempo e nello spazio", il secondo "la meccanica della vita", dalle sue più umili manifestazioni al fenomeno del pensiero, e infine, complementare a essi, il problema dell'"evoluzione dell'individuo e dei gruppi sociali".
A suo modo Solvay contribuì alla soluzione concretamente, con la costruzione di nuovi istituti dì fisica, chimica e fisiologia all'università di Bruxelles e, soprattutto, col finanziamento dei Congressi Solvay.
Questi si tenevano in un'epoca in cui rare erano le occasioni di incontro tra gli scienziati. Ogni tre anni, salvo l'interruzione dovuta alla guerra, un ristretto numero di fisici, spesati di tutto punto, veniva invitato al nuovo istituto di fisiologia di Bruxelles a discutere delle questioni di attualità.
"Atomi ed elettroni" è l'argomento del Terzo Congresso Solvay del 1921, che vede tra i protagonisti Rutherford e Bohr, il cui modello di atomo è al centro delle discussioni, come la teoria di Plank lo era stata nel 1911.
Gli anni Venti sono l'età dell'oro della nuova fisica. I dibattiti tra Schrödinger e Heisenberg, Einstein e Bohr, sull'interpretazione della meccanica quantistica che sì tengono al quinto Congresso Solvay nel 1927 sono leggendari.