Il sole - padre Angelo Secchi
Angelo Secchi, (1818-1878) è l’ultimo di una lunga serie di gesuiti scienziati che si formarono e operarono al Collegio Romano, e, nello stesso tempo, è il primo rappresentante di una nuova tradizione scientifica che ancora oggi è viva nel campo della moderna ricerca astrofisica, in Italia e nel mondo.
Si distinse negli studi scientifici e, dopo aver insegnato Fisica a Roma e a Loreto, diventò assistente di p. Giovambattista Pianciani (1784-1862), docente di Fisica al Collegio Romano.
A seguito della dispersione dei Gesuiti, lasciò l’Italia per rifugiarsi prima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti, presso il Georgetown College, a Washington. Il soggiorno americano fu molto importante per la sua formazione scientifica, perché gli permise di entrare in contatto con numerosi scienziati americani e di aggiornarsi sulle più moderne teorie riguardanti la fisica e la meteorologia dinamica.
Nel 1849 tornò a Roma dove assunse la direzione dell’Osservatorio del Collegio Romano rinnovandone la strumentazione e realizzando, allo stesso un tempo, un moderno osservatorio astronomico, meteorologico e geomagnetico. Consapevole dell’importanza di comunicare i risultati conseguiti, Secchi rilanciò le Memorie dell’Osservatorio del Collegio Romano, dove sono raccolti i principali studi astronomici ivi condotti. Egli inoltre promosse la pubblicazione del Bullettino Meteorologico del Collegio Romano, che oltre a raccogliere dati meteorologici di diverse stazioni, pubblicava anche contributi di astronomia e di altre scienze correlate.
Un importante aspetto della sua personalità fu il suo difficile e controverso ruolo di mediatore tra due culture, quella cattolica e quella laico-liberale, nel momento storico del durissimo scontro tra la Chiesa e il nuovo Stato dell’Italia risorgimentale. Fu amico di scienziati e politici laici, quali Giovanni Virginio Schiaparelli (1835-1910), Quintino Sella (1827-1884) e Pietro Tacchini (1838-1905).
In particolare, dall’intenso sodalizio scientifico con Tacchini emerse l’idea di fondare, nel 1871, la Società degli Spettroscopisti Italiani, oggi denominata Società Astronomica Italiana.
(Note biografiche tratte e riassunte da Comitato per lil bicentenario della nascita.)