Il mondo prima della creazione
dell'uomo
Questo testo del Flammarion è del 1886 e presenta con precisione, basandosi su un’ampia documentazione, l’evoluzione della terra a partire dalla sua formazione fino alla comparsa della vita e dell’uomo. L’approccio presuppone la validità della teoria darwiniana, pur senza mai richiamarla, ma in una forma non competitiva. La vita si sviluppa e cresce tendendo al continuo miglioramento fino a raggiungere il suo livello massimo rappresentato dalla specie umana.
L’evoluzione geologica del pianeta Terra viene sempre accompagnata dalla comparsa e dalle trasformazioni delle forme viventi, basandosi sui fossili scoperti. È quindi un susseguirsi continuo di descrizioni accurate degli ambienti geologici, geografici, degli esseri viventi delle varie ere, accompagnate sempre da accurate immagini che riproducono con disegni ambienti e forme animali. La parte grafica assume un ruolo importate (oltre 400 immagini) e consente al lettore di “vedere” e cogliere quanto viene descritto. Non mancano disegni un poco immaginari che però stimolano la curiosità e la fantasia del lettore.
Lasciamo la parola a Flammarion:
“Vi fu un tempo in cui l’Umanità non esisteva. La terra offriva allora un aspetto differente affatto da quello ch’essa presenta oggidì. In luogo della vita intelligente, laboriosa e attiva che circola sulla sua superficie; ... in luogo di questa incessante attività umana, …. non vi erano che foreste selvaggie ed impenetrabili, fiumi i quali scorrevano silenziosamente framezzo a rive solitarie, montagne senza anima viva che le ammirasse, valli senza traccia di capanne, e sere senza incanti, e notti stellate senza alcuno che le contemplasse. …. A quell’epoca i drammi e le commedie della vita umana erano sconosciuti sul nostro pianeta... I cittadini della patria terrestre esistevano senza saperlo e s’affaticavano senza scopo. Erano dessi il grave mastodonte, il colossale megaterio, il milodonte robusto, il dinoterio gigantesco, il più grande mammifero terrestre fra quanti sieno vissuti; ed erano infine le scimie mesopiteche e dryopiteche, che saltellavano agilmente sulle colline della Grecia antidiluviana e davano inizio alla famiglia sulle alture di Partenone.”