Avvento dei grandi telescopi

Camille Flammarion

flammarionAstronomo, editore e divulgatore scientifico (1842-1925). Fu collaboratore all'osservatorio di Parigi, prima di divenire direttore di un osservatorio privato. Più che per le sue ricerche e osservazioni, ebbe rinomanza come geniale divulgatore, per aver creato tutto un genere di letteratura a fondo scientifico che, specie negli ultimi anni, toccò anche questioni psichiche e metapsichiche.

Di lui Schiaparelli scrisse: Ai nostri tempi la dottrina della pluralità dei mondi abitati da esseri viventi ed intelligenti ha trovato un ardente apostolo in Camillo Flammarion. Questo dotto ed immaginoso scrittore, nel quale la scienza copiosa ed ordinata dei fatti d'osservazione non impedisce l'esercizio di una fantasia potente e della più seducente eloquenza, già da trent'anni va svolgendo la questione sotto i suoi varii aspetti in diverse opere, le quali e da chi consente, e da chi dubita si fanno leggere assai volentieri. Egli si è proposto di sottrarre questo tema alla fantasia dei poeti ed all'arbitrio dei novellieri, e di circondare l'ipotesi della pluralità dei mondi abitati con tutto l'apparato scientifico, che oggi è possibile chiamare in suo soccorso; di darle così tutto quel grado di logica consistenza e di probabilità empirica di cui è capace. Se fosse stato possibile dimostrare la esistenza della vita e dell'intelligenza nei globi celesti con altri argomenti, che con quelli della diretta osservazione, nessuno più del Flammarion avrebbe meritato di farlo. Ma pur troppo è da confessare che, quanto a risultati di osservazione, finora abbiamo poche speranze e nessun fatto.

Tra le sue opere, ebbero particolare successo l'Astronomia popolare (un'opera di stampo divulgativo del 1867) e La pluralità dei mondi abitati, suo primo libro pubblicato nel 1862, che gli diede notorietà ed ebbe 32 edizioni.

Nella prefazione dell'editore alla 25-ma edizione si legge: Sono trascorsi 15 anni dalla prima pubblicazione, cioè da quando ho ricevuto da un giovane astronomo dell'Osservatorio di Parigi, l'invito a pubblicare tale lavoro. Io non dubitavo dell'eco che doveva rapidamente trovare nel mondo dei lettori. Del tutto interessante mi parve personalmente, la questione astronomica e filosofica della pluralità dei mondi, ma non pensavo che potesse attrarre l'attenzione popolare. L'astronomia ha cessato di essere una scienza astratta, riservata solo a un piccolo numero di praticanti. È divenuta popolare. La conoscenza del sistema del mondo è accessibile a tutte le intelligenze. Lo studio dell'universo è interessante e importante. L'astronomia abbraccia nel suo studio l'insieme dell'universo. Ognuno comprende che bisogna avere almeno una nozione elementare di questo insieme per saper valutare il nostro mondo nel suo giusto valore, non prendendolo più come centro e fine della creazione, né mantenere le fallaci idee basate per tanti secoli su questa antica illusione. Senza l'astronomia non è possibile ragionare correttamente né in filosofia, né nella religione, e nemmeno in politica. Perché il destino dell'uomo non è lo stesso se la terra costituisce da sola l'universo, o se essa è solo un punto impercettibile sperduto nel Grande Tutto.

Nell'Introduzione, Flammarion scrive: L'uomo, progressivo per natura, non vuole rimanere fermo, e ancora meno retrocedere. Il progresso non è un ideale perso in un mondo metafisico inaccessibile alle investigazioni umane, ma bensì una stella luminosa che attrae verso il suo fuoco centrale tutte i pensatori ansiosi del vero e affetti dalla scienza. L'umanità non ha ancora raggiunto l'era luminosa alla quale aspira; servono secoli di lenta preparazione e di duro lavoro per giungere alla conoscenza del vero preannunciata dalle grandi scoperte fatte. Salute a questo rinnovamento dello spirito! Possa la Filosofia non essere relegata entro sette, ma possa riunirsi alla Scienza: è dalla loro unione feconda che l'umanità attende la sua nuova fede e la sua grandezza futura. Forse ci si chiederà quale rapporto esiste tra la Pluralità dei Mondi e la Filosofia religiosa. Infatti, alla filosofia poco importa che Giove sia ricco di una natura lussureggiante e popolato da esseri intelligenti, e che tutte queste stelle che scintillano sopra le nostre teste durante la notte siano il sito di tante famiglie planetarie. Coloro che pensano così dovranno convincersi a cambiare opinione, e a credere che la Pluralità dei Mondi è una dottrina scientifica, filosofica e religiosa della massima importanza. Questo libro è scritto per dimostrare questa verità.

In questo libro Flammarion ripercorre dal punto di vista storico il tema della pluralità dei mondi, descrive poi i pianeti del sistema solare e ne immagina le forme di vita che potrebbero abitarli, basandosi su interpretazioni delle osservazioni fatte con i telescopi.

Presentiamo inoltre la traduzione del testo: Le Terre del cielo, dove si uniscono le conoscenze astronomiche riguardanti il sistema solare alla concezione dell'abitabilità dei corpi celesti e alla pervasività della vita.